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14
Gen
2013
Armi elettromagnetiche
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Il terrorismo elettromagnetico, successivamente ribattezzato Intentional Electromagnetic Interference (IEMI, interferenza elettromagnetica intenzionale) è stato formalmente definito come segue: “Generazione intenzionale e dolosa di energia elettromagnetica, che introduce disturbi o segnali negli impianti elettrici ed elettronici interrompendone il funzionamento, disorientandoli o danneggiandoli a fini terroristici o criminali.
L’obiettivo di queste armi è produrre campi elettrici e magnetici a picco elevato.
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Alcuni casi di minacce/attacchi con IEMI sono stati ampiamente documentati, ma molti altri non sono resi pubblici a causa dell’imbarazzo di chi li ha subiti o per motivi di sicurezza.
L’energia necessaria per produrre gli impulsi non è molto elevata. Ciò consente l’utilizzo di una fonte di energia di piccole dimensioni per alimentare le armi.
Per contro, l’elettronica commerciale e i computer moderni operano con microprocessori con velocità di clock misurate in GHz e a basse tensioni di funzionamento interne e sono pertanto potenzialmente più sensibili a interferenze e danni causati da armi elettromagnetiche nello stesso intervallo di frequenza e tensione.
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